venerdì 19 agosto 2011

"MENO GIORNALISTI PARLAMENTARI, CI SPUTTANANO TROPPO", l'odg dell'On. Marinello

MENO GIORNALISTI PARLAMENTARI, CI SPUTTANANO TROPPO", l'odg dell'On. Marinello

"una struttura in grado di rispondere puntualmente e senza indugio ad ogni ingiustificata aggressione mediatica" è questo che ha auspicato Giuseppe Francesco Maria Marinello in un ordine del giorno alla Camera il 2 agosto 2011.
Per semplice curiosità, una volta sul sito del Parlamento italiano, ho fatto una ricerca avanzata digitando la parola "crisi". In quanti provvedimenti esaminati da Camera e Senato, questa parola è venuta fuori? Quante le misure "anti-crisi" attuate?
A un certo punto, mi sono battuto in un dato interessante, quello sui numeri di interrogazioni, interpellanze, mozioni etc in entrambe le Camere. Non mi dilungo sulla quantità ineguagliabile di piccole distinzioni tra Camera e Senato che rendono il compito del cittadino che voglia capirci qualcosa assolutamente impossibile. Il dato che mi è saltato all'occhio però, è quello - molto molto basso - del numero di interventi con oggetto il "bilancio interno" dell'Assemblea.
Il numero è talmente basso, che ho cliccato per cercare di capirne il motivo. La mia ipotesi era che a nessuno dei parlamentari premesse rinunciare alle spese del proprio datore di lavoro, e quindi nessuno voglia toccare l'argomento "bilancio interno", come d'altronde evidenziato a più riprese da risposte bipartisan come quelle della Bindi ospite di Telese e Costamagna. In pratica l'unico argomento in cui Pd e Pdl vanno esattamente d'accordo.
Ora però che gli speculatori internazionali hanno messo alla berlina (è proprio il caso di dirlo..) il tanto lodato sistema Italia, anche i politici corrono al riparo. E infatti, se fate caso, quasi tutti gli interventi sull'ODG dell'Assemblea riferiti alla crisi e in particolare al "bilancio interno" sono stati presentati negli ultimi giorni.
Ci vuole la CRISI VERA insomma per mettere il pepe nel deretano dei nostri politici, che fino all'ultimo sperano di cavarsela senza ossa rotta. Lo specchio del paese certo. Uno specchio di legno.
Dulcis in fundo, il nostro deputato Marinello, già sostituto dell'On Micciché in due commissioni parlamentari, fa il birichino, e dice che causa di tanti attacchi al Parlamento è imputabile ai giornalisti parlamentari, di cui auspica la rimozione di privilegi e diminuzione di accessi. Tutta colpa dei giornalisti insomma, che a forza di cercare scoop mettono in cattiva luce il Parlamento supremo. Così parla il Nostro (medico siciliano del Pdl)



:"..a riesaminare il sistema di accreditamento dei giornalisti parlamentari presso la Camera, riducendo il numero degli aventi diritto nonché dei servizi e delle agevolazioni ad essi concessi, provvedendo altresì a rendere pubbliche le motivazioni economiche e funzionali della riduzione dei privilegi dei giornalisti parlamentari."
Ci auguriamo che con il numero di giornalisti, diminuisca anche il numero di escort procurate ad eminenti membri della nostra classe politica.

L'FMI PERDONA, DIO NO

Da una parte dà, dall’altra prende.
Non si tratta di Dio, bensì dell’IMF, all’italiana FMI, il Fondo Monetario Internazionale. Visto che ormai ho capito che non ci si può attenere ai sunti giornalistici, son tornato sul sito della Camera dei Deputati per andare a vedere che combinano i nostri rappresentanti. Grazie a Internet bisogna dire che la democrazia partecipativa è diventata un orizzonte pensabile, cosa che non sarebbe mai successa altrimenti.
Questa volta, la notizia interessante che si scova qui: è l’aumento dei contributi dell’Italia al Fondo Monetario Internazionale. Da 7.782 milioni a 15.070 milioni. Niente male, non c’è che dire. Peccato che sarà proprio l’FMI a dover aiutare – tra gli altri! – l’Italia a superare la crisi di insolvenza, alto debito pubblico e bassa crescita economica che ha fatto commissariare il nostro paese. Su questo ho scritto anche qui:
È la quattordicesima review delle quote che finanziano l’FMI, quindi niente di strano, se non fosse che insieme a questa misura passa anche la revisione di un articolo dello statuto dell’FMI, quello che regola l’executive board. A seguito degli scandali dell’ex direttore Strauss Kahn infatti, si legge nel nuovo articolo che ogni executive director avrà il diritto (o il dovere? Questo non è chiaro) di scegliere due direttori alternativi. Non solo, ma nel documento in inglese a seguire gli atti della Camera si parla anche di una redistribuzione dei poteri di rappresentanza a favore dei paesi emergenti, con i paesi europei che si vedranno ridurre di 2 il numero degli executives presenti nel board dell’FMI.
Grazie alla Camera dei Deputati insomma per queste gustose anticipazioni sull’ente che si appresta a governare il mondo in bancarotta, una sorta di zio di America a cui i soldi prima vengono inviati, e poi rismistati magicamente a chi ne ha bisogno. Ovviamente, trovare queste notizie sul sito dell’FMI stesso è un terno al lotto..

lunedì 8 agosto 2011

I PROVVEDIMENTI DIVENUTI LEGGE NEL 2011

La tv del Senato recita così:

I PROVVEDIMENTI APPROVATI DAL SENATO E DIVENUTI LEGGE NEL 2011.

C'è la nuova legge contro le armi al grappolo, contenuta nell'accordo di Oslo.
C'è la festa nazionale del 17 marzo 2011, data che tra l'altro molti parlamentari hanno scelto a caso, come mostrato in una divertentissima (e deprimente al tempo stesso) puntata delle Iene. Qui c'è il link per la trasmissione, se ve la sentite di sorbirvi la pubblicità del Galbanino.
Non riesco proprio a non ballarla quella, visto che fischiettare non mi riesce altrettanto bene.

La musichetta della tv del Senato è molto rassicurante, sembra quella prima di partire con l'aereo, ma in dolby surround. Il motore non parte, e le notizie degli altri canali sembrano confermarlo. La borsa che perde più del 10% in pochi giorni.

Intanto in Italia, dove i giornalisti italiani si preoccupano se David Cameron lasci o meno una mancia alla barista che non l'ha riconosciuto, la televisione del Senato passa i suoi rassicuranti souvenir di legislatura.
C'è pure il federalismo fiscale, approvato il 1 giugno 2011, ddl 2729
Ci sono disposizioni urgenti per l'economia
.. e c'è pure un accordo ITALIA-SIRIA.

Di cui ovviamente non si parla. Perchè la gente vuole sentire il gossip, che tra l'altro sembra derivi dalla parola God. Il verbo si è fatto flatus voci, e con esso le mazze cominciano a roteare. A parole, negli inni del mondo occidentale, come quello italiano: "Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò".
un'immagine di 100 anni fa..

Chi è pronto alla morte, di noialtri centenari appassionati di cultura e pomodori? Ce lo ricorda il Senato italiano, con le sue mostre di Trittici, la musica classica lenta, che ci fa sentire meglio di quel Galbanino reiterato.

Ce lo ricorda il Regno Unito di R. Murdoch, che con il gossip ha infarcito le bocche della gente di periferia. Come Berlusconi in Italia, i mass media hanno creato mostri (di pigrizia, di ignoranza, di presunzione) ed è arrivato il momento che Kronos sia mangiato a sua volta. Il discepolo supera il maestro.

Ci hanno provato i videogame a far sedere sul divano i giovani, i fast food hanno contribuito a renderli grassi e malaticci. Dove il consumismo ha avuto più successo, non c'è bisogno di avere troppa paura. Giusto che ogni tanto potrebbe arrivare il pazzo di turno, come in Norvegia.

Ma a forza di giocare ai videogame, un'intera generazione di umani contribuisce significativamente alla produzione di contenuti del web, tanto per dirne una. Tra iraniani, indiani e italiani, a ogni lettera dell'alfabeto corrispondono milioni di persone, ognuna connessa con un suo account.

Quello che la primavera araba (e ora persino israeliana o britannica) ci sta insegnando, è che non siamo pronti a morire. E con una frase a effetto direi che non siamo nemmeno pronti a vivere.

mercoledì 3 agosto 2011

I MORTI PER STRADA

Vivo in una città di provincia. Definirla città è già errato. Trattasi piuttosto di una cittadina appenninica, nelle lontane Marche. Dico lontane perchè in pratica le Marche sono lontane da tutto. Dal Lazio e da Roma, per via dei monti da attraversare, dalla Croazia, divisa da un mare, persino dalla Puglia o da Bologna, tante sono le ore di treno, gli ingorghi di auto, le distese ai lati della strada.
In questa piccola cittadina dimenticata da gran parte della popolazione italiana, è in corso uno stillicidio di cui i suoi abitanti sembrano non riescano a rendersi conto. Sono decine e decine i morti in incidenti stradali nel corso di appena un anno. Strade scoscese, fratte impreviste, alta velocità a bordo di audi, suv, mercedes all'ultimo grido. E poi ovviamente, gli incidenti del sabato sera. E della domenica mattina, in cui sull'asfalto rimangono ubriachi della prima ora, vecchiette andate a fare la spesa, ciclisti che sfidano i fiorini e gli iveco a tutta velocità tra le curve.
E' da mesi che assisto a notizie di morti e feriti sulle strade di questa piccola cittadina e nelle sue vicinanze. In pratica, su 50.000 abitanti presenti da queste parti, almeno una cinquantina sono stati coinvolti in incidenti fatali nell'ultimo anno, il che fa circa 1 su 1000. Uno quest'anno, uno l'anno prossimo, è probabile che entro la fine dei nostri giorni, ognuno di noi avrà testimoniato un incidente mortale sulla strada. A patto di vivere 1000, ognuno di noi ne sarà protagonista. Mi sembra un po' troppo morire così, per arrivare un minuto prima, o magari per testare la velocità del proprio bolide di periferia. Anche perchè, se sei da queste parti, che cosa corri a fare?
Un quasi compaesano celebre in tutto il mondo, Giacomo Leopardi, voleva scappare da Recanati, perchè troppo isolata. Giorni e giorni di carrozza per arrivare a Roma, senza parlare di Milano, Venezia. Da queste parti il tempo scorre lento, si invecchia bene, ma a volte si muore male. Si muore sempre perchè si ha troppa fretta.
Presto mi informerò meglio e scriverò qui la cifra esatta dei morti nell'ultimo anno in quest'area. Intanto, guardatevi le notizie di quanta gente muore per strada ogni giorno, e pensateci bene prima di dimenticare che si muore anche accartocciati tra lamiere intrecciate.